L'avventura di Winthrop by Vernon Lee

L'avventura di Winthrop by Vernon Lee

autore:Vernon Lee [Lee, Vernon]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sellerio Editore
pubblicato: 2012-01-14T23:00:00+00:00


Verso Porta San Zaccaria

Trovai l’anziano collezionista di strumenti musicali avvolto nella vestaglia colorata, seduto nell’ombroso salone, circondato dai suoi liuti intarsiati e dalle viole da gamba cremonesi, intento a riparare le pagine strappate di un messale miniato mentre la governante, simile a una maga rugosa, tagliava e incollava le etichette su un mucchio di manoscritti posti sopra un tavolo. Fa Diesis, vedendomi, si alzò cominciando a saltellare intorno alla stanza come se fosse in estasi. Avendogli offerto la mia disponibilità, aveva preparato una mezza dozzina di lettere che avrei dovuto consegnare ai vari corrispondenti di Venezia; il mio servizio gli avrebbe fatto risparmiare i francobolli del costo di due centesimi a lettera. Quella figura smilza, arcigna, avvolta in una vestaglia sdrucita, la papalina sul capo e con vicino un gatto imbronciato, circondato da clavicembali, liuti e messali splendidi, mi divertiva più delle altre volte. Mi sedetti vicino a lui mentre stava riparando un messale. Meccanicamente girai le pagine gialle di un libro di musica che si trovava sotto la mia mano in attesa di una etichetta e istintivamente il mio occhio cadde sulle parole del pezzo scritte con inchiostro giallo ormai sbiadito sul bordo in alto; esse indicavano gli esecutori: «Rondò di Cajo Gracco Mille pene mio tesoro, per il signor Ferdinando Rinaldi. Parma 1782».

Sobbalzai all’improvviso; in qualche modo durante la giornata avevo cercato di togliermi di testa quel nome che mi aveva assillato, ma ora esso riappariva.

«Che vi prende?» chiese Fa Diesis con fare sospettoso e, sporgendosi sopra la tavola, tirò bruscamente lo spartito verso di lui... «oh, è solo quella vecchia opera del Cimarosa... Ah, per Bacco, ma come ho potuto fare un errore così marchiano ieri? Vi dissi che Rinaldi era stato accoltellato in una villa fuori Porta San Vitale?».

«Sì», esclamai con ardore, «perché?».

«Perché, non riesco a capire come sia successo, ma forse stavo inconsciamente pensando al benedetto salterio trovato a San Vitale di Guastalla. La villa dove Rinaldi fu assassinato si trova fuori Porta San Zaccaria verso il fiume, vicina all’antico monastero dove vi sono dei pregevoli affreschi di... – non ricordo più il nome dell’artista – è un luogo ricercato dai turisti stranieri. Lo conoscete?».

«Ah», esclamai, «ora capisco». Mi era tutto chiaro, infatti Porta San Zaccaria si trova proprio dalla parte opposta della città e di Porta San Vitale, ecco la spiegazione della mia inutile ricerca di ieri sera. Quindi non era da escludere che la casa fosse ancora in piedi e di nuovo mi colse il desiderio di scoprirla. Mi alzai, presi le lettere che sospettavo ne contenessero delle altre, nascoste all’interno per risparmiare le spese postali. In realtà avrebbero viaggiato come se fossero state trasportate da un vero messaggero e mi accinsi ad andarmene.

«Vi saluto, addio», disse con cordialità il vecchio Fa Diesis, mentre percorrevamo il corridoio per raggiungere le scale. «Continuate, caro amico, a percorrere quei sentieri di saggezza e di cultura che la gioventù dei nostri giorni sembra aver abbandonato miserevolmente, affinché la dolce promessa della felice splendente gioventù si possa realizzare con onore nei vostri più maturi.



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